Giornata della Memoria 2008

Giornata della Memoria: la Regione ha ricordato le vittime della criminalità

 Milano, 5 febbraio 2008 – Oggi la Regione Lombardia ha celebrato la “Giornata della memoria”, momento commemorativo dei cittadini vittime della criminalità e dei rappresentanti delle forze dell’ordine caduti nell’adempimento del dovere.

 

L'intervento del Vice Presidente del Consiglio Regionale Enzo Lucchini (FI)

 La celebrazione, che cade nei giorni in cui 31 anni fa una pattuglia di Polizia Stradale perse la vita in uno scontro a fuoco con la banda di Renato Vallanzasca, è stata istituita con una legge regionale del 2004 per ricordare quei cittadini che, con il loro sacrificio, hanno contribuito ad affermare il valore morale e civile della comunità lombarda.

Alla cerimonia, svoltasi in Aula Consiliare, sono intervenuti il Vice Presidente del Consiglio Regionale Enzo Lucchini (FI) e il Presidente della Regione Roberto Formigoni, che hanno tenuto un intervento commemorativo alla presenza dei Consiglieri regionali e delle autorità militari civili e religiose. A seguire il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio, sulle note del Silenzio fuori ordinanza, suonato da un trombettiere militare.

“ Con questa solenne cerimonia –ha esordito il Vice Presidente Lucchini-vogliamo ricordare gli uomini e le donne di Lombardia che hanno operato nella nostra Regione servendo e difendendo lo Stato, accomunando nel ricordo i semplici cittadini vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità. Il loro sacrificio evidenzia l’incommensurabile valore morale e civile racchiuso nelle loro

storie. Il vero obiettivo di questa iniziativa è quello di far rivivere nel presente e proiettare nel futuro il senso e il messaggio di quell’impegno e di quei sacrifici.

Ma questa circostanza –ha proseguito Lucchini-ci deve aiutare anche a fare memoria. Perché non può esserci un popolo senza memoria: nel momento in cui ciò dovesse accadere, l’uomo cesserebbe di essere tale. L’esempio mirabile di

chi si è sacrificato per salvaguardare la sicurezza dei cittadini va rinverdito ogni giorno ed ecco perché la Regione Lombardia in questi anni si è distinta per una particolare e dovuta sensibilità (anche attraverso provvedimenti di legge) nei confronti delle vittime e dei familiari delle vittime di atti criminali. Noi qui –ha concluso Lucchini- ribadiamo con forza che la violenza voluta e praticata dall’uomo non può prevalere di fronte alla forza della giustizia, della verità e della libertà”.

 La legge, di cui sono stati promotori e relatori i Consiglieri regionali Carlo Saffioti (FI), Sveva Dalmasso (Per la Lombardia), Silvia Ferretto Clementi e Pietro Macconi (AN), individua la data del 6 febbraio prendendo spunto da un fatto di sangue accaduto nel 1977 quando, nei pressi del casello autostradale di Dalmine, la furia omicida di Renato Vallanzasca prese di mira due agenti in servizio. La

mattina di domenica 6 febbraio 1977 un’auto sospetta venne segnalata dalla Polstrada e una pattuglia venne mandata per il controllo.

Non appena furono chiesti i documenti, avvenne la sparatoria. E a terra rimasero i corpi dell’agente di Polizia stradale Renato Barborini, 27 anni, originario del Trentino e in servizio a Seriate, e di Luigi D’Andrea, 32 anni, di San Nicola La Strada, nel Casertano, da otto anni a Bergamo e che viveva a Cavernago con Gabriella Vitali e le figlie Lucia e Giovanna. Barborini si doveva sposare entro l'anno con una ragazza di Almenno San Salvatore.