Tempio di Sudorno
Dedicata ai Caduti per Servizio una cappella nel Tempio di
Sudorno
La costruzione del Tempio dei Caduti inizio nel marzo del
1915 e nel giugno dello stesso anno si pensò. di legare alla Chiesa in
costruzione, la memoria dei soldati Caduti per la Patria nella guerra appena
scoppiata. Col passare del tempo il Tempio divenne luogo di preghiera e ricordo
per molte associazioni, ognuna con delle specifiche lapidi commemorative.
All'interno del Tempio, nella cappelletta del Sacro Cuore, le
lapidi dei Caduti per Servizio.
Il 19 Marzo 1972 vennero benedette le prime 14 lapidi di
militari bergamaschi Caduti in
Servizio.
Il Cappellano Don Rino Saranga nel sottolineare il
significato della cerimonia, rilevava che con la stessa si
voleva onorare quei nostri fratelli, il cui nome non resterà solo inciso
nelle lapidi, ma rimarrà sempre presente nei nostri cuori.
Nel corso degli anni altre lapidi si sono aggiunte.
Nel 2001 alle 131 lapidi già presenti sono state aggiunte
altre 9 per un totale oggi di
Spesso Chiese e Templi sono ricordati per il loro stile
architettonico, per i tesori che richiudono, per le opere d'arte contenute, per
la storia culturale conservata, ma la più ingrata storia, quella delle guerre
già vissute e che stiamo vivendo, è stata affidata al Tempio di Sudorno, le cui
pareti parlano, al di là dei nomi dei Caduti, dell'immenso dolore di tante
famiglie, di sacrifici silenziosi, di impegni rispettati anche a costo della
vita.
Questo è quanto è dato esprimere ancor oggi e nel tempo dal
Tempio di Sudorno ove i reduci, i superstiti, i mutilati, gli invalidi, tutti
coloro che hanno conosciuto e conoscono il dolore nella carne e nello spirito,
tutti gli uomini di buona volontà, misurano per un momento il proprio <essere>
in confronto al loro sacrificio traendone validi motivi di riflessione e di
vita.
Ed é per questo che nella cappelletta del S. Cuore dedicata ai Caduti per Servizio, nelle cerimonie future facciamo impegno solenne di ricordare anche i vivi che continuano, con coraggio il proprio dovere, ognuno al proprio posto, nonostante le minacce alla loro vita cosi facilmente promesse e purtroppo tante volte realizzate; anch'essi sono degni di essere da noi aiutati con il nostro quotidiano ricordo.